A leggere i nomi delle primarie del PD e quelli che sfrecciano impazziti nel caos del Centro Destra veneziano sembrerebbe che un po’ per l’azione di gruppi come RESET ma soprattutto per l’azione della magistratura il reset tanto atteso ci sia stato.

A dire il vero noi parlavamo di un reset della politica e società veneziana ben prima dei fattacci di giugno 2014 che hanno coinvolto in maniera assolutamente trasversale Comune di Venezia e Regione Veneto. Bisogna però ammettere che se non ci fosse stata l’azione della magistratura (sempre sia lodata) adesso si starebbe ancora parlando di una riconferma della squadra che ha governato Venezia dal 2010 (da molto prima in verità vista l’assoluta contiguità con le amministrazioni precedenti).
Basta infatti leggere il programma del PD che accompagnerà il Centro Sinistra verso le elezioni … nessuna autocritica, nessuna presa di coscienza del fallimento di vent’anni di errori in buona e mala fede, nulla, l’assoluzione più totale nonostante le macerie fumanti di una città vittima di degrado e declino.

Comunque, torniamo al tema: RESET Venezia missione compiuta ?

Nel campo del Centro Sinistra si scontrano 4 mondi (rigorosamente in ordine alfabetico):

Bonzio, un comunista di quelli veri con tanto di foto del Che sul comodino e Album rigorosamente in vinile degli Inti Illimani conservati gelosamente, sulle prime la sua candidatura sembrava rientrata a favore di un appoggio a Casson ma invece ha deciso di presentarsi comunque.

Casson, ex Magistrato, Senatore del PD di una corrente di minoranza del partito che fa tanta paura ad una città che vive sull’intrallazzo. Un candidato che rischia, se vince le primarie, di non poter contare sul voto dei moderati, condizione sine qua non per il Pd per continuare a governare.

Molina, il grintoso giovane avvocato diverso da tutto e tutti ma con la tessera del partito tatuata sul petto.

Pellicani, Il “giovane” mestrino che parla di storytelling, investito del ruolo dal “barba-filosofo per tutte le stagioni” e che piace tanto alla vecchia guardia ed ai cadreghisti del PD e che pare godere dell’appoggio di uno schieramento in cui potrebbero trovarsi a proprio agio anche le forze di centro.

Questo è il reset offerto dal Centro Sinistra.

Un reset forzato, accettato anche malvolentieri dall’apparato ma, comunque sia, un modo come un altro per cambiare le cose con tre strade (e mezzo) completamente diverse.

I bookmaker dicono che la candidatura di Bonzio durerà lo spazio di qualche settimana, il tempo di annusare l’aria e capire se Casson ha la speranza di farcela. A sinistra sono in pochi a crederci, il barba-filosofo non li fa dormire la notte, e ove Casson vada a picco non possono permettersi di non giocarsela con il vincitore.
Da qui la necessità di uno smarcamento in questa fase.

I soliti bookmaker pensano inoltre che se Casson dovesse vincere le primarie,  il PD potrebbe correre un concreto rischio di perdere le elezioni vere e proprie in quanto l’appoggio dei centri sociali e della sinistra più o meno radical chic tutta Marx e vernissage della Biennale (che insieme hanno francamente rotto gli zebedei a tutti in città) renderebbe veramente indigesto il voto all’elettore moderato. Da non escludere poi che se Casson dovesse passare alle primarie, il “buonCacciari non si faccia prendere da un colpo di matto e guidi (o chi per lui) la solita coalizione fascio-cattolico-affarista all’assalto di Ca’ Farsetti.

Pellicani è una persona per bene, stranamente silente nella sua attività di giornalista sulle questioni spinose del sistema di governo locale, comunque un uomo di cui è difficile dire male. Definirlo rappresentante della “società civile” date le sue lunghe ed intense frequentazioni con l’apparato del PD e il governo della città oltre che le sponsorizzazioni di varie Fondazioni e Partecipate del Comune è un azzardo a nostro modo di vedere, ma rimane pur sempre un candidato Sindaco che esprime delle potenzialità. Ha redatto (o chi per lui) un programma che sembra scritto da un social media manager in pieno delirio. Per una città che ha i problemi di Venezia ci si sarebbe aspettato un po’ di sano pragmatismo e qualche progetto concreto in più oltre alle parole molto trendy e “ggiovani” di cui è infarcito.
Se dovesse vincere le primarie poi con molta probabilità farebbe una passeggiata alle elezioni visto che potrebbe mettere d’accordo tutti coloro che non vogliono cambiare certi equilibri di potere (e sono tanti).

Molina lo conosciamo per le sue battaglie a corrente alternata contro la Giunta affondata dalla Magistratura, su alcune cose molto battagliero su altre stranamente assente o soldatino. Certo è che su partecipate e trasparenza ha detto e fatto cose molto RESET.
Il problema di Molina è che all’interno del partito non piace, è isolatissimo e nel bene o nel male non è riuscito a far passare le sue idee, quindi come innesco di un reset all’interno del PD è debole.
Vincerebbe le primarie solo con un forte appoggio della società civile o del voto di Centro Destra che però trova già in Pellicani un referente più paludato, Molina sarebbe una specie di Renzi de noantri ma senza la malizia e l’entourage dell’attuale Primo Ministro quando diede l’assalto al fortino del PD.
Se per un caso assai improbabile dovesse vincere le primarie non avendo struttura e una vera e propria guardia del corpo il PD lo chiuderebbe nel suo abbraccio mortale sfruttando tutte le naturali e incolpevoli debolezze di un candidato isolato.

Tutto ciò poi al netto del caos nel Centro Destra.

Fatta salva la candidatura indipendente di Mattia Malgara che, nonostante l’impegno quasi donchisciottesco ed una innegabile carica di simpatia umana personale, stenta a decollare, nel Centro Destra la confusione regna sovrana.

Non ci sono al momento figure di rilievo, ogni giorno si sente qualche nome nuovo ma francamente dopo il siluramento leghista alla Zaccariotto invisa agli uomini di Tosi, il silenzio è assordante.

E’ emerso in questi giorni poi il nome di tale Bellati, l’autore di uno studio abbastanza discutibile sugli ipotetici effetti positivi di una separazione del Comune di Venezia. Doveva essere l’arma finale per i separatisti ma ha avuto lo stesso effetto di una miccetta durante il Redentore. Sarebbe il riferimento del variegato mondo dei separatisti che in molti a destra (incluso Malgara) corteggiano e che sembra abbiano veramente intenzione di fare una civica di ispirazione separatista dopo aver visto il naufragio del sogno dell’ennesimo referendum (CVD).

Che dire poi dell’innominato … Brugnaro, egli si è defilato per tempo ma il solito uccellino (uccellaccio in questo caso) ci dà per certa una sua machiavellica mossa e cioè l’appoggio segreto durante le primarie e la spinta al voto di persone di fiducia a favore di Casson nella speranza che esso vinca per poi sfidarlo a singolar tenzone ed avere la possibilità di diventare Sindaco, cosa che gli sarebbe negata se invece il vincitore delle primarie fosse Pellicani. Un Brugnaro potrebbe infatti ergersi a paladino dei moderati contro Casson, contro un Pellicani, molto più manovrabile e sostenuto dall’establishment veneziano,  Brugnaro invece non avrebbe speranze.

A seguito del discorso Brugnaro andrebbe poi fatto un ragionamento ad hoc sullo strumento delle primarie, non hanno senso se fatte così e fatte solo da una parte.
Sono uno strumento bellissimo e coraggioso e va dato atto al PD di essersi messo in gioco ma fatte così sono usate come un maglio dai candidati di sinistra che puntano all’elettorato di destra o dai candidati di destra che vogliono influenzare le scelte nel campo avversario.

Come potete vedere la situazione è ben complicata.

E quindi, in un contesto di reset più o meno velleitario o di facciata come questo ha ancora senso un gruppo come il nostro?
Abbiamo già raggiunto il risultato (anche nostro malgrado)?
C’è ancora qualcosa da fare o la possibilità di correggere quanto sta già accadendo?
E se sì, come?

Pare evidente che siamo ben lungi da un vero RESET.
Gli attori in campo o sono troppo deboli o sono l’esatto contrario di un rinnovamento (o entrambi le cose).

Da subito non ci siamo mai visti come un progetto di lista civica.
Non abbiamo nulla contro le liste civiche anzi vediamo con assoluto favore l’impegno dei cittadini al di fuori dei partiti ma poi bisogna anche quagliare e quindi se le civiche non riescono a diventare dirimenti o proporsi come tali bisogna capire come essere pragmaticamente utili.

Un primo passo potrebbe essere quello di sfruttare la pressione che possiamo esercitare con i nostri strumenti (sito, incontri pubblici, pagine social) per far sì che i vari candidati di qualsivoglia schieramento adottino dei punti dirimenti e da noi condivisibili.

Per RESET questi punti sono principalmente due:

1) la modifica dello statuto della Città Metropolitana in una direzione che preveda l’elezione diretta del Sindaco da parte degli elettori di tutta la città Metropolitana di Venezia come già dicevamo qui (link). Questo comporterebbe la divisione del Comune in aree omogenee e una soluzione alternativa ma realistica e non suicida alle spinte separatiste del Comune mosse più da tifo da stadio che da un vero ragionamento in prospettiva.

Solo in un ottica di Città Metropolitana vera poi si potrebbero affrontare questioni importantissime:

  • Una seria politica sulla residenza soprattutto per la Città Storica ma in generale per tutto il Comune
  • La legalità dalle partecipate fino ai giardinetti pubblici e con essa la lotta al degrado e per ripristinare la sicurezza.
  • Una azione decisa a favore del commercio di vicinato.
  • Un vero piano di gestione del Turismo.
  • Lo sviluppo di Marghera.

2) che i candidati sindaci presentino già dalle primarie in modo chiaro e trasparente la squadra di assessori con cui intendono governare al fine di consentire  una possibilità concreta di valutazione che si basi non solo sull’appeal personale del primo cittadino, ma anche sugli uomini che con lui saranno chiamati ad attuare il suo programma di governo.

Su queste cose RESET sta preparando un pacchetto di punti dirimenti che condividerà a breve con la città ed i candidati, chi li dovesse sottoscrivere avrà il nostro appoggio e la nostra disponibilità a dare una mano, gli altri invece ….

 

città metropolitana, elezioni, Elezioni 2015, elezioni amministrative venezia 2015, felice Casson, Jacopo Molina, Lista Civica, Luigi Brugnaro, Massimo Cacciari, Mattia Malgara, Nicola Pellicani, PD, primarie, referendum, reset, Sebastiano Bonzio, separazione

Pin It on Pinterest

Aiutaci a crescere

Condividi questo contenuto con i tuoi amici

Shares

Trovi interessante quello che hai letto ?

Condividi questo contenuto con i tuoi amici

Shares