Luigi Brugnaro arriva con parte del suo staff e alcuni dei suoi amici più fedeli con un buon anticipo, saluta tutti in modo gioviale partecipe, non si dimentica nessuno.

Il pubblico è un po’ diverso da quello della serata precedente che ha visto Francesca Zaccariotto mettersi in gioco, i commensali sono più “corporate” il clima un po’ rigido all’inizio che però si scioglie subito grazie anche alle doti istrioniche del nostro David Marchiori, chef e maestro di cerimonie ufficiale di RESET in questo ciclo di incontri, e ad un candidato che si libera velocemente del ruolo politico e fa trapelare una incontestabile carica umana a tratti travolgente.

20150512_220831_Via San Donà

Passa dal ruolo dell’imprenditore di successo, che traccia scenari strategici e analizza dati con velocità fulminea, a quello di “uno dei fioi” intercalando i discorsi con frasi in dialetto, battute e risate genuine. Insomma dopo la convincente serata con Francesca Zaccariotto che ha infuso passione e autorevolezza ci aspettavamo dei fuochi d’artificio e non siamo rimasti certo delusi.

Il dialogo spazia a tutto campo ma alla fine si torna sempre a quello che è un leit motiv, quasi un mantra per Luigi, costruire un progetto comune con tutta la città.

Ha molte idee, alcune a nostro modo di vedere forse un po’ velleitarie data la concrezione di potere, gerarchie e nepotismi all’interno della macchina comunale, ma comunque idee che spesso volano alto, altissimo in una concezione veramente metropolitana del ruolo di Venezia.
Idee che si accendono di passione quando con un orgoglio che ormai molti veneziani sembrano avere dimenticato, lui, da “campagnolo”, parla di una Venezia coraggiosa, illuminata e proiettata nel futuro.

Ci è apparso più Veneziano di molti “anfibi” nello spirito.

Lo sguardo si illumina quando parla dei suoi primi cento giorni da Sindaco in cui vuole raccogliere le migliori menti cittadine e non per creare una agenzia per lo sviluppo che affronti tutti i problemi della città in modo strategico e innovativo, si guarda intorno nella sala della Bio Osteria Plip a Carpenedo, il covo di RESET, e dice “ghe voria un posto cussì, beo grando, pien de toe”.

In tono più sommesso dopo a fine serata dice anche che ha bisogno che la gente gli stia vicina, sa che la sua candidatura potrebbe dare fastidio a molti, non ha paura ma è anche conscio che nei primi sei mesi del suo mandato si gioca il tutto per tutto, salvare il bilancio di venezia, rimettere in linea la barca, richiederà azioni coraggiose e qualche callo verrà pestato.

A tavola quando parla guarda i commensali dritti negli occhi, fa domande, interagisce, lo sguardo si allontana all’orizzonte solo quando immagina il futuro e parla del suo impegno che lui definisce una missione.

In sordina a latere parla anche delle sue passioni, di progetti imprenditoriali sempre inclusi in una visione, spesso etica del lavoro, del mercato.

Noi di RESET forse non abbiamo gli strumenti per giudicare il percorso ed il valore della carriera di imprenditore di Luigi Brugnaro ma quando lui parla della sua azienda principale, UMANA, e del suo ruolo nel mercato del lavoro è convinto, glielo si legge negli occhi, di avere fatto del bene al paese e ai lavoratori. Parla di risultati ottenuti con la concertazione con i sindacati, con i partiti dell’estrema sinistra, insomma lui ammette con semplicità che fa profitto sul lavoro degli altri ma ribadisce anche che la sua azienda crea delle opportunità vere per le persone in un mondo del lavoro che sarebbe altrimenti bloccato.

Parla anche di Poveglia e della Misericordia, di come nel secondo caso i lavori fossero bloccati in modo strumentale da chi non voleva che lui portasse a termine l’opera, delle incomprensioni e ingenuità della querelle su Poveglia, si toglie molti sassolini dalle scarpe.

A metà serata lancia anche ai giornalisti presenti uno scoop e fa sapere ai giornalisti presenti che ITALGAS, indagata  per mafia a luglio 2014, già quindi in periodo di commissariamento, è ancora il fornitore ufficiale del Comune di Venezia in regime di prorogatio del contratto che se invece fosse rinegoziato ed affidato ad altro operatore più etico permetterebbe da subito un risparmio secco del 15% per le tasche dei cittadini [per maggiori info: http://www.linkiesta.it/italgas-commissariamento-mafia].

Un unico neo se vogliamo è un approccio troppo semplicistico, a tratti demagogico a problemi invece complessi anche se forse non centrali dell’Amministrazione Comunale.
Indicare nei cinesi il problema del commercio a Venezia senza ragionare su chi affitta o vende loro i negozi ( e con che condizioni ).
Parlare di casi limite che coinvolgono stranieri che abusano del beneficio di utilizzare case popolari quando tutti sappiamo che sono moltissimi i locali che su questi abusi campano da decenni.
Lanciarsi contro la discutibile operazione della Moschea a Venezia durante la Biennale bollando la questione con un “li caccio via in tre giorni, almeno finchè non si possono aprire chiese al loro paese” dimenticandosi come molti altri che esistono musulmani italiani (quindi sono già nel loro paese), che il padiglione è dell’Islanda e che ogni grande città europea ha almeno una moschea. Ha comunque detto anche che il tema è degno di un referendum tra i cittadini e che se la maggioranza volesse la moschea non sarà certo lui ad impedirlo [per maggiori info: http://www.ilpost.it/2015/05/11/moschea-chiesa-venezia/].

Rimarcare il problema di una fantomatica “ideologia gender” come una specie di cancro culturale [per maggiori info : http://www.wired.it/attualita/politica/2015/03/13/teoria-del-gender/ ].

Da capire se sono cose dettate da cattiva informazione, necessità di campagna elettorale e se comunque sono cose su cui magari in corso di avvicinamento alla sedia di Ca’Farsetti si possa invece ragionare in modo più serio, meno di pancia e completo.

L’incontro è anche l’occasione di parlare brevemente di Turismo, gestione dei flussi e proposte in campo. Brugnaro conferma una visione metropolitana del problema e affronta con Andrea Casadei il progetto pass4venice.com . Sono solo poche battute che rimandano ad un approfondimento futuro.

All’incontro partecipa anche il nostro Luca Battistella, architetto mestrino visionario e capace e primo firmatario del manifesto di RESET. E’ occasione per noi di RESET di ricordare al candidato Sindaco della nostra intenzione di appoggiare alcuni candidati scelti in liste trasversali e ribadire il nostro appoggio all’amico Luca.

La serata si chiude in intimità con Luigi attorniato dai suoi fedelissimi che parla a tutto campo, traccia scenari, dà consigli e ascolta tutti e alla fine nonostante l’ora tarda si fa tentare pure da un Mojito a conclusione di un menù variegato e gustoso dello chef David Marchiori.

Luigi Brugnaro selfie con RESET VeneziaAlla fine, battute, sorrisi e l’immancabile #SelfieconRESET

A breve comunicheremo le date dei prossimi incontri, siamo già d’accordo con Davide Scano e Gian Angelo Bellati, abbiamo anche invitato altri … rimaniamo in fiduciosa attesa 😉

Elezioni 2015, elezioni amministrative venezia 2015, Luigi Brugnaro

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