Davide Scano ha l’aria del bravo ragazzo quando si siede a tavola, forse solo un po’ impacciato.
Disponibile sempre ad aprirsi a un ampio sorriso. Ascolta attentamente l’introduzione di David Marchiori, e per un momento ci viene da pensare a quanto forse avrebbe preferito essere altrove, e non dover ancora sottostare all’ennesima tappa di un’interminabile e faticosa campagna elettorale. La cui stanchezza si deve far sentire in tutti.
Accetta di buon grado il gioco, e si sottopone alle domande, di tanto in tanto trovando il tempo per ingoiare un boccone. Perché, a quanto pare ed a dispetto del fisico asciutto, Davide sarebbe pure una buona forchetta. E infatti quando può sembra proprio mangiare di gusto. Ma prima di tutto vengono il dovere, la passione e la meticolosità con cui risponde alle domande.
Pare come provare a volte una sorta d’imbarazzo a indossare i panni in cui è stato chiamato. E a quella di sindaco sembra riconoscersi con più agio nella definizione di portavoce, attento sempre a spersonalizzare il suo modo di porgersi e offrirsi, mai scadendo nel protagonismo. Non dimentico di essere lì in rappresentanza di un popolo che l’ha delegato, cui deve rispondere, non allontanandosi dal programma fissato, che è frutto di lavoro collettivo, e che bisogna rispettare. Anche quando, forse, personalmente preferirebbe su qualche punto discostarsene.
Non lo fa, e ti spiega che quella è al momento la posizione che bisogna tenere, ma che il dibattito in corso all’interno dei 5 Stelle è profondo, non disperando alla fine nella evoluzione del movimento verso posizioni forse più tradizionalmente “politiche”. Come quando gli viene chiesto (domanda retorica!!) sulla possibilità dei 5 Stelle di andare ad alleanze. Pare come se un’ombra gli passi per un attimo sul viso. “Perché ti rattristi?” gli chiede qualcuno seduto a tavola. Sorride e così conferma che ben si rende conto di quali praterie si aprirebbero all’azione del suo movimento. Ma ancora non si può, non è ancora il momento, forse un domani, pare di intuire. Prima bisogna che gli altri coincidano su alcune proposte, che le firmino, poi si vedrà.
Si rende conto di essere a tavola con gente che da tanto ha chiesto ai candidati di tirare fuori i nomi delle persone con cui andrebbero a governare. In modo che la gente non voti a scatola chiusa, in modo che i giochini della politica al ribasso e la corsa all’inciucio abbiano finalmente termine. Che si volti finalmente pagina nel costume del fare politica nella nostra città. E quindi la domanda totem di RESET scatta d’obbligo e lui, tra la sorpresa dei commensali, se ne esce con due nomi di possibili collaboratori, Michele Lacchin (Vice Presidente di Confesercenti ) e Carlo Garofolini ( Adico ). Gli chiedono se ne abbia prima parlato con gli interessati. “No, risponde Scano, non ne ho avuto occasione. Ho letto i loro curricula e mi piacerebbe che accettassero di collaborare con me se sarò eletto”.
Risponde a una raffica di domande su temi concreti, come quello del Casinò. Che vorrebbe affidare a qualcuno che della cosa ci capisce, chiamandolo magari da Macao, e spostandolo a San Giuliano.
Parla di flussi turistici, e non ha timore di uscire con affermazioni di appoggio alle proposte in discussione, compresa quella di accesso su prenotazione a Piazza San Marco.
Promette rivoluzioni nel settore delle partecipate del Comune, e operazioni di trasparenza e risparmio nell’affidamento degli incarichi nella macchina burocratica. Per la quale propone il dimezzamento delle posizioni organizzative oltre che la riduzione dei dirigenti.
Annuncia il blocco della costruzione del tram, non tanto perché lui e il movimento siano contrari, ma “solo perché non ci possiamo permettere una Ferrari con questi chiari di luna, e le risorse devono essere destinate a ben altre priorità. A chi ha bisogno, alle famiglie, ai bimbi.”Lo rimanda solo al futuro, che si spera più roseo.
Conferma una certa affinità con Gian Angelo Bellati, già emersa in precedenza, di cui pare apprezzare preparazione e serietà. Mentre critica i mezzi pubblicitari messi in campo da Brugnaro, che pagherà le sanzioni previste per le violazioni. “Tanto i soldi lui ce li ha e non avrà difficoltà a pagare”.
Parla a lungo, non si risparmia e talvolta rimane indietro con la cena, mentre gli altri commensali, più fortunati, lo ascoltano mangiando. Finché qualcuno, salvandogli il piatto che il cameriere voleva ritirare, lo invita a smettere per un attimo e a godersi il tzatziki che lo aspetta.
Interviene il pubblico dei supporter a porgli domande, a incoraggiarlo. E anche qui è una serie di risposte puntuali, dette con serietà e parrebbe con competenza. Arriva finalmente il gelato, che gli deve proprio piacere, e l’annuncio della fine della lunga maratona.
Resta solo il tempo per farsi immortalare con un largo sorriso, nella foto con quelli di Reset. Un must. Calorose strette di mani e tutti a casa.
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